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Chi Siamo


Viniticola - Olio - Vino

La Castello Viscogliosi, nasce come volontà della famiglie Viscogliosi e Citerni di Siena di riprendere alcune coltivazioni tradizionali riferite ai territori di provenienza condotte nei poderi di famiglia siti in Toscana e nel Lazio.

L’aspetto comune che lega gli stessi è che sino alla fine del 1700 i territori in questione erano entità sottoposte al dominio della famiglia Boncompagni Ludovisi, rientranti nel Principato di Piombino e nel Ducato di Sora.

La Famiglia Boncompagni Ludovisi risiedeva nel Castello sito nell’Isola di Sora, pervenuto anche per via ereditaria alla famiglia Viscogliosi che tutt’ora lo abita.

L’idea è stata quindi di ricostituire, almeno idealmente, quella unità che ha legato i due territori per diversi secoli, dedicandosi a coltivazioni specifiche degli stessi nel campo dell’olivo e della vite e dei relativi prodotti.

In tale contesto la Castello Viscogliosi, riprendendo la cura di olivi secolari presenti nei propri campi, ha rinvenuto, tra l’altro, cultivar rare ed alcune sconosciute, decidendo conseguentemente di valorizzarne i relativi prodotti.

Tra di esse si segnala l’olivastro scarlinese, cultivar tipica appunto del territorio di elezione: in merito alla stessa, di cui la Castello Viscogliosi ha assunto il compito di custode coltivatore per conto della Regione Toscana, è dato leggere: ’olio di olivastra scarlinese deve la sua tradizionalità alla tipicità della cultivar, che esprime al meglio le sue potenzialità produttive (da un punto di vista qualitativo) nella zona del grossetano. Non ha una resa in olio molto elevata, ma è di qualità eccellente. L’olio di olivastra scarlinese ha colore verde-giallo e aroma fruttato molto intenso.

Ad oggi la produzione di olive derivanti da questa cultivar non è sufficiente per la creazione di un extravergine monovarietale , in ragione sia della scarsa resa delle drupe che della dimensione delle stesse., caratteristiche tipiche degli olivastri Il recente reimpianto di oltre 1 ha di questa varietà unita agli esemplari esistenti, permetteranno in tempi non troppo remoti di poter realizzare questo obiettivo.

Negli stessi poderi sono stati poi rinvenuti altri esemplari di olivastri secolari il cui germoplasma non è stato ancora censito nella banca dati del germoplasma nazionale e pertanto privi di denominazione.

Ai fini della loro conservazione e valorizzazione, sono stati replicati in nuovi esemplari e forniranno anch’essi, seppur in quantità estremamente limitate, in un futuro prossimo, degli extravergini di particolare tipicità.

In tale ambito si segnala una specie del tutto particolare di olivastro secolare presente in campo, probabilmente risalente al tempo delle crociate, il cui  genotipo è stato ritenuto riconducibile a quelli del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente, di particolare valore sotto il profilo della testimonianza storica.

Ovviamente sono presenti anche le varietà tipiche della Toscana, quali il leccino, il pendolino, il leccio del corno, il frantoio ed il moraiolo, che concorrono alla produzione di extravergine atto a divenire IGP Toscano.

Nell’ambito della coltivazione della vite, la Castello Viscogliosi, ha reimpiantato una varietà autoctona recentemente iscritta nel registro nazionale delle varietà della vite europea, a seguito di un progetto di riscoperta e valorizzazione degli antichi vitigni toscani. La varietà in questione è il “Pugnitello” vitigno a bacca rossa, che produce grappoli di dimensione ridotta, simile a quella di un pugno. Le quantità producibili dal ceppo sono pertanto limitate, il vino producibile presenta caratteristiche particolari sintetizzate nel seguente giudizio assegnato: Colore rosso violaceo molto intenso, aroma di notevole complessità con note di cannella, chiodi di garofano, confettura di frutti di bosco e sentori di tabacco. Vellutato, con poderosi ritorni di frutta e sapidità.

Anche per tale cultivar, la Castello Viscogliosi, ha ricevuto incarico dalla Regione Toscana di provvedere alla conservazione in loco degli esemplari, divenendone custode coltivatore.

Altra varietà tipica della zona che è stata impiantata è l’aleatico, prendendo spunto dalle ottime risultanze che questo vitigno dona nella dirimpettaia Isola Dell’Elba.